giovedì 19 luglio 2012

Accordi: teoria, pratica e costruzione

LA BASE

Noto che sui vari forum c'è molta confusione per quanto riguarda gli accordi, la loro costruzione, il loro uso, la teoria che li riguarda.

Con queste poche righe cercherò di impostare un discorso chiaro e semplice sull'argomento. Che del resto semplice è, se partiamo dalla teoria classica degli accordi, quella studiata nei conservatori o nelle scuole di musica con serie tradizioni didattiche alle spalle.

Nella musica occidentale, tonalità, accordi e scale sono elementi integrati fra loro. E sempre nella musica occidentale le altezze del suono che noi umani possiamo sentire sono state codificate secondo il "Sistema Temperato"¹. Il suono è stato diviso in 12 suoni distanti fra di loro una certa altezza a cui è stato dato il nome di semitono. Sempre nel Sistema Temperato ed anche dal punto di vista della costruzione degli strumenti musicali alcuni semitoni sono stati aggregati in gruppi di due dando origine al TONO.
Un tasto bianco del pianoforte dista un TONO dall'altro ed il semitono è rappresentato dal tasto nero.
Nella chitarra ogni tasto rappresenta un semitono.


Questi 12 semitoni - che poi si ripetono per le varie altezze udibili dall'orecchio umano - formano una tonalità. A secondo del semitono - dalla nota - da cui si parte si hanno varie tonalità.
La scala è la successione scansita nel tempo, e verso l'alto o verso il basso, dei toni e dei semitoni che compongono una data tonalità.
Gli accordi sono la somma contemporanea - nello stesso momento, quindi - dei toni e dei semitoni sempre di una data tonalità e pertanto sono formati con i suoni - e solo con quelli - di una data tonalità.

E' questo il motivo per cui se noi suoniamo contemporaneamente il FA, il LA, il DO, il MI sappiamo che ci troviamo in tonalità di FA maggiore o in tonalità di DO maggiore. Dobbiamo poi analizzare l'evoluzione del pezzo per decidere in quale delle due tonalità siamo.

Nella tonalità - quindi - i semitoni vengono correlati fra loro in segmenti di diversa grandezza: il TONO (T) - formato da due semitoni - e il SEMITONO (S).
Il modello che così si ottiene partendo dalla tonalità maggiore senza alterazioni - quella di DO - è il seguente:

T T S T T T S

Vediamolo in dettaglio partendo dalla nota DO:

DO
        T
RE       
        T
MI       
        S
FA     
        T
SOL    
        T
LA      
        T
SI      
        S
DO

Vediamolo ora in dettaglio partendo dal SOL e applicando lo stesso medello T T S T T T S:

SOL    
           T
LA   
           T
SI     
           S
DO    
           T
RE     
           T
MI      
           T
FA#     
           S
SOL

GLI ACCORDI


Ma torniamo agli accordi: essi sono quindi la somma contemporanea di più suoni!

Ma c'è una regola per scegliere quali sono questi suoni e come devono essere rapportati fra loro. Non si possono mischiare a caso.

Questa regola fornisce anche una definizione teorica e formale degli accordi. Facendo salva la loro contemporaneità sonora - o leggermente sfalsata nel tempo: arpeggio - gli accordi sono successioni di terze.

La successione di due toni da una terza maggiore; la successione di un tono ed un semitono da una terza minore.

Bene, direte voi... ma che cosa è una terza? La terza è un intervallo fra due note, la distanza di altezza che le separa, il loro rapporto.
Ok, direte voi, e quali note prendo?
Semplice, come nel Gioco dell'Oca se parto da una nota qualsiasi inserendola nel conteggio e mi sposto di due posizioni ho la nota iniziale e la terza corrispondente. Esempio:

        T        T
SOL     LA      SI

Se parto dal SOL qual'è la sua terza? Contiamo:
1, SOL;
2, LA;
3, SI.

Ecco la terza del SOL è SI. Che distanza c'è in Toni o Semitoni fra SOL e SI? Due Toni (TT) = quattro Semitoni. Quindi per ciò che abbiamo scritto prima la terza SOL-SI è una terza maggiore.

Altre note:

Se parto dal LA, qual'è la sua terza? Contiamo:

1, LA;
              T
2, SI;
              S
3, DO.

Quindi la terza del LA è DO. Ma attenzione, che genere di terza è? Fra LA e DO non ci sono, come vedete, due Toni ma un Tono ed un Semitono. Quindi la terza sarà minore.


FORMIAMO IL NOSTRO PRIMO ACCORDO


       T        T        S        T
DO     RE      MI      FA      SOL         LA SI DO

Gli accordi non possono essere di un suono solo se no non c'è contemporaneità di suoni. Pertanto un accordo deve essere costituito per lo meno da due suoni. L'accordo di due suoni si chiama bicordo.

DO-MI è un bicordo maggiore perché le note suonate insieme sono a due toni di distanza l'una dall'altra.

L'accordo formato da tre suoni è più completo (anche più espressivo) e si chiama triade.

Si forma aggiungendo alla terza DO-MI la terza che parte dalla nota MI, quindi MI-SOL.
Perché non partiamo dal RE? Perché il RE è la seconda del DO e gli accordi sono successioni verticali di terze.

Quindi partiamo dal MI che è la terza del DO e cerchiamo la sua terza, il SOL:

1, MI;
2, FA;
3, SOL.

quindi avremo la progressione DO-MI-SOL

Se la vediamo in verticale:

DO
         T + T = terza maggiore
MI
         T + S  = terza minore
SOL

Quindi abbiamo costruito il nostro primo accordo, l'accordo di DO.

Maggiore perchè la prima terza da il senso dell'accordo. Se la prima terza è maggiore l'accordo sarà maggiore. Se la prima terza è minore l'accordo sarà minore.
Esempio:

MI
          T + S = terza minore
SOL
          T + T = terza maggiore
SI

L'accordo è un accordo di MIm².

Per finire potete fare qualche esercizio se volete:

1. Partendo dalla scala di DO maggiore scritta sopra quanti Toni e Semitoni ci sono fra SOL e SI; fra DO e SOL; fra SI e DO. Esprimeteli sia in Toni e Semitoni, sia solo in Semitoni. Non importa se riuscite in tutto l'importante è che provate a prendere confidenza con la materia. Man mano che prendete confidenza imparerete.
2. Partendo dal modello T T S T T T S che guarda caso si adagia perfettamente nella scala di DO createmi altre due scale: SOL e LA. (Attenzione questo è l'esercizio più difficile. Vi aiuto dicendo che dovete avere in mente la nota di arrivo).
3. Createmi l'accordo - sempre partendo dalle note della scala di DO - gli accordi di REm; FA; SOL (attenzione grafica qui)

E poi se volete potete postarmeli.

Ciao ed alla prossima fatica.

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¹ http://it.wikipedia.org/wiki/Temperamento_equabile
  http://www.didatticapianistica.eu/il_sistema_temperato.html
² L'accordo maggiore non si specifica mai. Se incontriamo la sigla DO (o C in inglese)
  vorrà dire che l'accordo è maggiore. Si specificano solo le altre specie di accordi:
  minori (con la m accanto alla sigla), di settima (con il 7), i diminuiti (con il dim) etc...

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