venerdì 20 luglio 2012

Accordi: teoria, pratica e costruzione - parte II

Eravamo rimasti alla costruzione del nostro primo accordo. In realtà ne abbiamo costruiti due: un accordo maggiore ed un accordo minore. Il DO ed il MIm.

Analizziamoli meglio:

DO         Primo grado (I°) della tonalità / Tonica
        T
RE         Secondo grado della tonalità (II°) / Sopratonica
        T
MI         III° grado / Modale
        S
FA         IV° grado / Sottodominante
        T
SOL       V° grado / Dominante

L'accordo di DO è formato dal DO, dal MI, dal SOL. Si estende dal I° al V° grado. In questi cinque gradi sono racchiuse le due terze. La maggiore e la minore. Quindi, regola:

Gli accordi maggiori sono formati - sempre! - da terza maggiore (TT) + terza minore (TS)

Viceversa,

Gli accordi minore sono formati - sempre! - da terza minore (TS) + terza maggiore (TT)

Ne deriva anche un'altra regola di cui ci occuperemo in seguito ma che intanto vi anticipo:

Una terza maggiore + una terza minore formano una quinta giusta, un intervallo di quinta giusta.

Intervallo si chiama la distanza - o il rapporto - fra le varie note di una data Tonalità.
Quindi cominciano a prendere confidenza con il linguaggio tecnico: Intervallo di terza maggiore, intervallo di terza minore, Intervallo di sesta etc... INTERVALLO!

Ed ecco lo specchietto per l'accordo minore (sempre MIm come esempio):

MI
          S
FA
          T
SOL
          T
LA           VI° grado / Sopradominante
          T
SI             VII° grado / Sensibile

Mim formato da un intervallo di terza minore MI-SOL (TS) + un intervallo di terza maggiore SOL-SI (TT)

Ma analizziamo ancora meglio. Ci accorgeremo che una nota è fondamentale per sapere se un accordo è maggiore o minore. Quale? Ragionate, pensate, provate e poi continuate a leggere per sapere se ci avete preso!

Sicuramente la nota che rappresenta la prima terza dalla nota che mettiamo a base dell'accordo che vogliamo costruire. Perché se questa terza è maggiore TT l'accordo è maggiore (come nel caso di DO-MI-SOL); se invece è minore TS, l'accordo è minore come nel caso di MI-SOL-SI.

Pertanto il terzo grado di una qualsiasi tonalità (o della scala che la integra o rappresenta in modo testuale) si chiama Modale, cioè esprime il Modo Maggiore o il Modo Minore a seconda della ormai solita distanza (intervallo) dal suo primo grado (Ahime... me misero, me tápino non mi rifate fare l'esempio)...

Quindi se non c'è la Modale diventa difficile distinguere un accordo maggiore da uno minore.

Anzi, vi dirò di più, i famosi Power Chord, usatissimi nel rock, nel Metal e in tanta altra musica di massa sono dei bicordi I°-V° grado² (nel caso della tonalità di DO, il bicordo DO-SOL oppure RE-LA) dove quindi non c'è (o delle triadi a cui manca) il III° grado cioè il MI, cioè la Modale e quindi non sono ben definiti come maggiori o minori. Per questo si prestano a svariate soluzioni improvvisative.

Inoltre il bicordo I°-V° ha consonanza perfetta: avete mai sentito due cantanti intonare uno il I° grado e l'altro il V°? Un accordo, un intervallo vuoto, un suono di cristallo, una statica ma bellissima perfezione, la bellezza allo stato puro...

Infine visto che Accordi, Scale e Tonalità si integrano, la Modale ci dice anche se la tonalità e la scala è maggiore o minore.

Ad esempio la Tonalità di REm - la tonalità relativa minore di FA (poi vi spiego anche questo) - per il fatto che si dipana così (vi darò solo i primi 5 gradi),

RE           I°
         T
MI           II°
         S
FA          III° Modale (Mediante e/o Caratteristica: altri nomi della Modale¹)    
         T
SOL
         T
LA

è una Tonalità minore e la sua Scala principale, quella di REm - quella su cui possiamo improvvisare - è una Scala minore.

Nella Tonalità le note sono messe a Scala perché la musica sale o scende. Anzi la Tonalità puoi rappresentarla testualmente solo come una Scala.
Graficamente si rappresenta attraverso il Pentagramma con le alterazioni in chiave... ma questa è un'altra storia...


Esercizi: scrivetemi la Modale e la Dominante, ma anche la Sensibile e la Sopratonica delle tonalità di DO, FA, LA, MI (e attenti - ma non più di tanto per il momento - alle alterazioni)


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¹ Che ne abbia tanti ha qualche significato se pensiamo che gli Esquimesi hanno 50 modi diversi per dire neve!
² O delle triadi a cui manca il III°. Fate voi.

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