Buon pomeriggio.
Mi sembra che qui nessuno si prenda la responsabilità di dare un range di velocità standard nelle quali un chitarrista professionista dovrebbe comunque stare per dirsi appunto professionista.
Cerco di assumermi questa responsabilità: prendiamo la scala di DO del Segovia, partenza in quinta corda al terzo tasto. Se riusciamo a farla benissimo, quindi con eleganza, dinamicità, pulizia, navigando sul suono come in un mare, accentando dove vogliamo e riteniamo opportuno, ad una velocità - in sedicesimi - che spazia fra i 96 bpm e i 110 bpm (384-440 suoni al minuto), allora possiamo pensare di affrontare una professione come quella chitarristica: abbiamo cioè i numeri per poterla intraprendere e potremmo fregiarci del titolo di professionisti.
Se arriviamo nelle scale sulla chitarra classica a quella velocità possiamo (attenzione al possiamo) arrivare ad essere veloci su tutto, passaggi accordali, arpeggio, tutto l'armamentario chitarristico. E quindi al brano...
Ed attenzione! La verità è che tutti dicono: "Ah, la velocità non serve a niente, non conta per niente o non conta solo quella..." e poi tutti la cercano e si dannano per essere veloci, non solo sulla chitarra ma ovunque.
La velocità, lo dico ai principianti, conta in modo assoluto... chi vi dice che non conta mente sapendo di mentire.
I chitarristi... ditemene uno che non va veloce, è la velocità che fa la differenza fra un professionista della chitarra e un amatore... ricordatevelo sempre... e anche voi, se andate a vedere un chitarrista velocissimo ma che perde tante note che impressione ne ricavate comunque? Ve lo dico io... che comunque è bravo...
Infine, se nei primi passi sullo strumento dovete suonare abbastanza lentamente per coordinare un minimo le dita, le mani, il vostro corpo, la vostra mente, sappiate che dopo due o tre anni che studiate - in linea standard - dovete cominciare a cercare la velocità perché dovete predisporre il corpo, la mente, le mani, le dita alla velocità, a sentirla, a gestirla, a farci i conti, a sforzarla.
Affrontatela, quindi. Se l'affronterete vedrete che non è quel mostro mangiachitarristi che sembra. Affrontatela e soprattutto domatela.
E ricordate che per fare tutto questo - veloci o lenti che siate - dovete RIPETERE fino allo sfinimento ed oltre...
Scusatemi della franchezza ma le cose stanno proprio così...
PS. Ricordatevi che ci sono i lenti, gli adagio, i larghetti, eh, mi raccomando... e che a mio parere la vera bravura di un chitarrista (comunque capace sempre di quelle velocità di cui si parlava, eh), ma di qualsiasi altro musicista si misura sulla padronanza musicale nel brano lento (ma questo è un discorso altro che va ad integrare - ma solo ad integrare - quello sulla velocità).
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