QUESTO E' CIO' CHE ABBIAMO PRODOTTO - IDEE (MA DA METTERE IN PRATICA) - NELLA PRIMA ASSEMBLEA DEI SOCI FONDATORI DELLA FONDAZIONE DEL TEATRO VALLE.
Diventate anche voi Soci Fondatori.
Andate sul sito http://www.teatrovalleoccupato.it/campagnafondazione e seguite le indicazioni verso il fondo della pagina. Bastano 10 € e si diventa soci della Fondazione Valle, cioè di uno dei più belli e prestigiosi teatri romani che da un anno tanto sta dando alla cultura romana ed italiana. La Cultura è fonte di Progresso e di Giustizia Sociale!
ECCO LE IDEE: UN BEL BRAINSTORMING
Che si articola su
> Io occupo perché
- Noi fondiamo perché
> insieme e diversi è più ricco
- abbiamo iniziato sui tetti e questo è l'unico modo di recuperare spazi, idee, voglia di fare. Insieme si vince.
- me lo hanno regalato
- perché sennò che partecipazione è, lamentarsi dopo non serve
- per solidarietà artistica e perché spero che questo spazio venga restituito ad una comunità artistica
- mi sono fondato perché con la fantasia si può combattere il pensiero unico e costruire luoghi dove le
differenze hanno la stessa priorità
- il valle come barricata in difesa della dignità della cultura
> essere prudenti … non serve a niente!
- perché speriamo che il numero faccia la differenza
- perché così possiamo partecipare al cambiamento della cultura e di noi stessi dentro un evento unico
- perché il teatro diventi di tutti, sede di confronto e di incontro per una cultura a 360°
> sono stanca, arrabbiata e spaventata per il mio/nostro futuro
- sono una persona educata, e voglio stare con i miei simili
- avevo bisogno che ci fosse una cosa bella
- per appoggiare l'unico movimento di rivolta culturale, che ha senso appoggiare
> il Valle fatto insieme è più bello
- per sostenere la possibilità di partecipare nella scelta della cultura. Perché non venga più dall'alto
- perché qui c'è il punto di rottura che tutti vorrebbero ma nessuno riesce a fare
- prospettiva di creare una fondazione partecipata
- perché crediamo nel modello culturale che si sta proponendo qui
> perché mi preoccupo
- per dar forza a tutti quelli che si preoccupano per costruire un mondo migliore
- sostegno alle realtà culturali e agli operatori della cultura;
- aggregare tutti quelli che si battono e resistono per il bene comune;
- avvicinare i cittadini alla cultura;
- dimostrare che un nuovo metodo di gestione della cultura è possibile
> mi rassicura, mi tonifica, mi riscalda
- mi fondo per la bellezza e per l'atmosfera del Valle, perché Roma senza il Valle non è Roma;
- perché il Valle è da sempre presente nel mio passato e vorrei che fosse nel mio futuro
- vorrei che il Valle non perdesse la sua “anima”
- vorrei un grande laboratorio di ricerca aperto a tutti
> per non umiliarmi
- perché sono donna
- voglio un teatro di tutti
- per provare a cambiare quello che non mi piace
- perché c'è bisogno di un teatro europeo
> voglio un futuro migliore e mi sono rotta le palle
-Perché il teatro è di tutti. Deve dare a tutte le forme dell’arte la possibilità di esprimersi. L’unione delle singole
forze sprigiona un’unica sinergia
-Voglio sostenere l’arte svincolata da lobbies e “cupole” che gestiscono programmazioni, attori e costi.
- Perché anche se non amo il teatro amo le cose spontanee ed i semi che credo possano dare frutto!
> c’è bisogno di azioni concrete per cambiare lo stato delle cose! (basta lamentarsi bisogna fare)
- perché questo è forse un esempio unico di partecipazione, sostegno alla creatività e all’arte
- un anno qui non è uno scherzo
- per far nascere un nuovo essere umano in una nuova SOCIETA’!
- attraverso l’arte ed il teatro si possa inventare un FUTURO!
> sono stanco di lamentarmi e basta e amo l’entropia.
> la proprietà privata è alienante
- perché è necessaria una riforma pedagogica:una rieducazione, attraverso l’arte, sia dei fruitori sia di chi il teatro lo fa. Una assunzione di responsabilità.
- per costruire qualcosa di concreto.
- perché la partecipazione dal basso e la condivisione sono l’unica soluzione per non delegare.
- perché questa categoria che finalmente si è coalizzata è una cosa che mi commuove.
- puto di riferimento per la pratica di una “fucina artistica”
- Partecipazione come espressione di cittadinanza attiva
- per la buona gestione dei partecipanti
- necessità di nodi di iter scambio per sentirsi a casa
> voglio prendermi cura di ciò che appartiene a me e a tutti noi cittadini
- lo stato e le cose sono nostre e dobbiamo occuparcene
- perché sia un modello che si propaghi
- perché voglio che la cultura sia un bene comune
> avevo bisogno di fare qualcosa di concreto per la società che vorrei vivere
- perché volevo dare una mano agli occupanti
- perché ci credo ….
- scelto per affetto
- per curiosità e per cambiare le cose
> per cambiare la gestione dell’arte in Italia
- altrimenti affondiamo!
- per vivere e fare vivere!
- perché se atre è creatività occorre rifondare il valore della sua libertà
- perché l’arte è un seme che nutre. Quando gli uomini coltivano da sé il proprio il frutto ha più gusto
>… meglio un Valle occupato che una “valle di lacrime”
- per mettere in discussione le regole del gioco
-dare una direzione diversa alla realtà…
-per parlare in prima persona in un progetto comune
>“…un giorno vennero a prendere me, e non era rimasto nessuno a protestare”
- perché è una bella utopia
- perché il Valle è la cultura esattamente come dovrebbe essere: di tutti
- perché voglio vivere i miei sogni e non sognare la mia vita con altre persone
> è tempo di agire
- noi fondiamo mentre fondiamo
- mi sento per la prima volta attore e non spettatore
-insieme cresciamo e ci arricchiamo
-questo teatro è aperto
>voglio fare una rivolta culturale
- consideriamo la cultura fonte di progresso e giustizia sociale
-vogliamo teatri ovunque
- vogliamo uno spazio creativo dove vivere in modo libero la politica
-crediamo che la concentrazione del potere sia la cosa più lontana dalla verità
-siamo stufi dei teatri gestiti da pochi
>mangio solo con la cultura
- per una epidemia del bene comune
-perché voglio fare qualcosa di bello
-Perché voglio trasformare l’occupazione in una istituzione che riconosca che la cultura è un lavoro
-perché voglio far capire con l’azione che la cultura, in Italia soprattutto, deve essere la prima fonte di crescita, in tutti i sensi.
>era ora di passare all’azione
- finalmente posso fare invece di lasciar fare
- per creare un’istituzione culturale dal basso per una pluricoltura della mente e del cuore.
- per l’urgenza di legittimare questo processo
- fa parte della mia pratica artistica
>c’è qualcosa di urgente che brucia dentro!
- per partecipare ad una esperienza innovativa.
- per riappropriarsi di uno spazio pubblico e comune dove crescere culturalmente e collettivamente
-perché ormai seduti in platea ci si sente a disagio.
> Voglio creare nuovi mondi/teatri
> Sono in/la crisI, sono l’alternativa
- l’alternativa è l’unica cosa che vedo
- mi interessa partecipare all’iniziativa di giovani che si danno da fare per far tutelare un bene culturale
> Non sono un suddito sono un cittadino
- La cultura deve diventare un bene comune
-Per creare un luogo ove si possa tornare a occuparsi della nostra realtà
-Per gestire quello che gli altri non hanno saputo/voluto gestire nell’interesse comune
- Per dare il mio contributo da cittadina a un’iniziativa giusta
>Voglio restituire dignità al mio lavoro
- Cultura + consapevolezza = autonomia
- La fondazione è uno strumento intelligente
- Voglio mantenere una dignità come artista e come uomo
- ho delle idee da proporre
>La proprietà privata è alienante
-per sperimentare un modo diverso dalla proprietà privata e dalla burocrazia pubblica
-è la risposta migliore a chi dice da sempre che un altro mondo non è possibile
>Ho qualcosa da cambiare: me!
-Qualcosa potrebbe succedere e vorrei che succedesse
-Perché sono venuta una sera al Valle e ho visto Al’cja ballare
-perché dalla cultura può nascere qualcosa, è un punto di partenza, non d’arrivo
>Voglio un teatro che parli anche per me
-vogliamo partecipare attivamente
-per un teatro che mi faccia pensare libero
-per difendere i diritti dei lavoratori dello spettacolo
>E’ la cosa giusta da fare
-Ho trovato una realtà plasmabile
-Per cambiare ciò che ci circonda
-Non vogliamo un’altra privatizzazione
-Sia un inizio contagioso per le istituzioni esistenti
-Per disseminare cultura
-Ho un punto di fusione basso
>La porta era aperta e la gente libera
-possibilità d’accesso e apertura mentale
-possibilità di mettersi in gioco e nutrire il bambino interiore
-per senso di appartenenza e scambio
-per la possibilità d’accesso alla politica attiva
> Coltivando con amore il giardino, arrivano le farfalle
- relazioni contro-egemoniche
- democrazia dal basso (cucine della cultura)
- scambi culturali-Formazione Permanente
- modello di autogestione economica svincolato dal sistema politico/partitico
- salvare questo spazio dalla privatizzazione
> Voglio fare succedere quello che desidero
- da musicista vorrei che l'orchestra - invece che il sovrintendente di turno - gestisse il "mio" teatro
- da professionista del settore vorrei escludere i partiti politici da tutte le forme d'arte
- perché auspico un cambiamento vero rispetto alla gestione corrente
- solidarietà e sostegno. necessità di ridisegnare il rapporto tra desideri e bisogni.
> Perché ci credo e perché abbia un senso
- ho bisogno di sentirmi parte di un processo di cambiamento
- penso sia un'esperienza unica da fare almeno una volta nella vita
- è il momento di innovare e rifondare
- per un teatro partecipato da operatori, pubblico e comunità, per creare cultura
- perché un teatro storico come il valle non può rischiare di diventare un bistrot
e per dare spazio a tutte le forme d'arte
> l'importante è partecipare
- per esprimermi
- per ricreare un teatro vivo
> Il cambiamento passa di qui
- per essere la prima cellula di un nuovo corpo
- questi processi si devono radicare e moltiplicare
- mi piace la compagnia
- deve diventare uno spazio agito
- un altro mondo è possibile e ogni utopia è una nostra possibile realtà
> Perché come se fosse antani
- voglio che il valle sia aperto ed è un'occasione per esercitare i propri doveri
- non sopporto che sia in bilico e con la fondazione gli si dà una legittimazione
- diventare socia fondatrice mi costringe alle mie responsabilità
> Cerco dignità e rispetto come lavoratore
- per ricercare la dignità di cittadino e lavoratore non manovrato dal sistema
- abbiamo apprezzato la sfida di giovani lavoratori dell'arte ai soliti burocrati dell'amministrazione
pubblica
- perché siamo contro la privatizzazione
> Si è rotta la TV
- facevo la tv
- sapere libero
> Partecipazione=cambiamento
- incentivare la lotta (non armata)
- spendersi in prima persona
- ripartire dalle idee
- agire direttamente, non delegare
- strappare con i denti gli spazi
- quando le cose le fai insieme sei già in un mondo più bello
- scambio, confronto, per non avere teche culturali
> Per immaginare un'alternativa
- vogliamo creare un bene comune di attività culturali e politiche
- per cambiare in meglio lo stato delle cose presenti
- per riprenderci ciò che è nostro di diritto
- per ricreare una comunità a partire da individui risvegliati e uscire da questo stato di sonnolenza
e inventare un nuovo linguaggio
IL VALLE CHE VORREI
GESTIONE
- che resti sempre partecipato – un modello da esportare – maggiore apertura possibile a proposte e
iniziative, sia per formazione che per la rappresentazione;
- con una direzione artistica e criteri di programmazione chiari.
- in cui poter partecipare attivamente ridefinendo un sistema gestionale nuovo e meritocratico
(merito al merito)
- gestione a rotazione
- in rete con teatri occupati e istituzionali
- Un teatro fuori dai giochi di potere, dagli scambi e dai favori politici.
- che la comunicazione e l’accoglienza sperimentate in loco servano da esempio costruttivo ad una
società esausta ed umiliata che non riesce ad individuare i campi d’azione
- Non per profitto ma per amore (vedi statuto)
- che il valle continui ad essere uno spazio inclusivo, partecipato, non arbitrario, non autistico.
- sobrietà ambientale ecologica nella gestione degli spazi e delle ….. (incomprensibile il testo)
- un teatro che non delega ma partecipa
- luogo che rappresenti un punto di riferimento e un modello di eccellenza che possa accogliere ed
essere declinato nelle varie diversità locali e che costituisca un esempio di buone pratiche teatrali,
culturali e di civiltà.
- luogo che crei un nuovo modello di gestione culturale etica, trasparente, slegata da ingerenze
partitiche,verticistiche , di pochi.
- Laboratorio permanente gestito dal basso per rigenerare la società. Uscire fuori dal Valle e
confrontarsi con le situazioni esistenti (Scuole, punti di aggregazione, posti di lavoro, ecc.)
- Partecipazione attiva alla programmazione
- Direzione artistica libera dalle logiche di mercato
- Meno occupazione monoculturale del potere (meno vecchi uomini maschi bianchi)
- Poter partecipare per apprendere, approfondire e per arricchirsi
- Suggerire strategie concrete per la gestione di tutte le attività
- con minime gerarchie
- teatro trasparente nelle sue declinazioni
- crea un circuito di distribuzione per tutte le realtà che hanno difficoltà ad esprimersi
- ci fa sentire a casa e partecipi
- che diventi un'isola pedonale ed ecologica
- trasparenza della gestione (amministrazione e programmazione)
- un posto dove le persone coinvolte lavorativamente e artisticamente siano felici di quello che fanno
FORMAZIONE
- che parte una vera formazione per il pubblico – maggiore attenzione alla letteratura – direzione
artistica condivisa tra utenza, occupanza e fondanza;
- capace di produrre spettacoli, e che abbia una scuola di formazione.
- luogo di formazione e ricerca finalizzato a un risultato lavorativo realizzato da figure competenti
- rivitalizzazione della formazione – produzione strumenti per la didattica
- luogo di tutela, formazione, produzione per attori, registi, operatori, spettacoli professionisti
- accesso/scambio di saperi contaminazione
- interdisciplinare
- formativo
- con un pubblico critico, consapevole e capace di fischiare
- un appuntamento fisso per il teatro ragazzi che sia anche momento di formazione e conoscenza del
lavoro teatrale e di crescita umana attraverso l'arte
- partecipazione e condivisione delle conoscenze
- ascolto/formazione per tutti
- formazione continua introduzione a teatro nella giovane età
- corso stabile di poesia
- un luogo di formazione civile. Nello specifico creare programmi di coinvolgimento per le scuole (fin
dalle elementari)
- creare un dialogo educativo e costruttivo con la scuola per svecchiare dei modelli che non educano
più
- luogo di crescita e formazione professionale, artistica e umana che sia accessibile a tutti
- Formazione permanente per attori, tecnici e altre figure professionali dello spettacolo e del pubblico
- Attenzione alla formazione continua nelle arti e mestieri teatrali (tecnica/gestione rivolta ai giovani)
- non solo trasmissione precostituita dei saperi ma luogo/occasione di sperimentazione
- un teatro nave scuola: formazione del pubblico e degli artisti sempre al centro
- offre formazione accessibile a tutti, dal cittadino all'addetto ai lavori
- diventi luogo di formazione, aperto sempre, notte e giorno, ci sia una biblioteca e un momento di ascolto del teatro
- formazione permanente e continua (con attenzione a infanzia e adolescenza)
POLITICA
- che diventi un punto di incontro con gli altri movimenti politici e non – valorizzazione
dell'occupazione (non è volontariato) senza escludere la moneta, ma non è quello il primo obiettivo;
- politicamente scorretto
- che catalizzasse le lotte per un nuovo sistema di produzione teatrale
- un Valle in ogni angolo di questo paese
- rispetta i diritti dei lavoratori
- Un Valle non per forza di sinistra. Non ideologico e chiuso.- è un luogo dove le differenze sono
protagoniste
- Aperto alle realtà sociali
- fondazione di coscienza politica con adeguate modalità operative
- Che la libertà individuale contribuisca alla libertà collettiva
- anche laboratorio civile/politico permanente
- NON – NEUTRALE, ma “NON DOGMATICAMENTE”
- interfaccia con le istituzioni sulle tematiche della produzione artistica indipendente
- radicalizzare di più l’indipendenza politica e separare chi si occupa di politica e chi di teatro
- Cantiere permanente di cittadinanza attiva
ECONOMIA
- accogliente come i primi giorni di occupazione – individuare un principio monetario – lo scambio del tempo (banca del tempo)
- un teatro che produca lavoro, reddito e si confronti col mercato
- trasparenza di bilancio
- Pagare (finalmente) un prezzo accessibile per gli spettacoli
- un teatro democratico che aiuti veramente gli artisti emergenti- e con prezzi accessibili
- vorrei che rimanesse sempre tutto gratis (accesso e formazione), ma che diventasse un lavoro
retribuito per quelli che se ne occupano
- Un’Istituzione che possa retribuire tutti quelli che ci lavorano e salgono sul palco, dando l’esempio
alla società: la cultura è lavoro (il primo!)
- Professionalità valorizzata e giustamente retribuita
- Uno spazio gestito realmente da tutti i fondatori, che produca reddito e lo restituisca in maniera
equa
- Maggiore trasparenza sulla gestione economica e accessibilità (dal punto di vista economico): il
biglietto deve coprire almeno le spese
- Uno spazio sottratto alle logiche del profitto
- non si piega alle logiche del mercato
- biglietto politico a 11 euro, aperto anche ai contributi propri di ognuno (che può variare a seconda
delle risorse impegnate per l'occasione)
- compensi omogenei per lavoratori interni (artisti e tecnici) e cache prestabilito e simbolico con rimborsi, spese (diarie) per artisti di fama esterni
- politica economica trasparente nella gestione e nella progettualità
PROGRAMMAZIONE/ATTIVITA'/VOCAZIONE
- che mantenga viva la tradizione, anche quella del teatro musicale.
- che mantenga uno scambio costante con la scuola pubblica sin dall'infanzia, e con le realtà disagiate.
- in cui si disegni una nuova figura dell'autore, attraverso, ad esempio, bandi di concorso e scambi
internazionali
- spazio aperto e partecipato e di confronto non solo sul teatro
- drammaturgie contemporanee
- agorà: dibattito civile ↔ linguaggi creativi // linguaggi creativi ↔ dibattiti civili
- compagine teatrale stabile con diversi gruppi intercambiabili
- multiculturale
- luogo di espressione di tutte le arti e di discussione di diritti dei cittadini di oggi e del futuro
- teatro aperto tutto il giorno in cui ci si incontra. Luogo di socialità
- il Valle che ognuno di noi per fortuna ancora non riesce a immaginare. Vorremmo stupirci!
- che la programmazione fosse capace di approfondire temi e/o generi proposti dall'assemblea ed
evitasse il generalismo
- … è anche fuori dal Valle
- mette al centro il pubblico
- attenuare componente teorico – politica a vantaggio dell'espressione artistica
- socializzazione
- produzione, produzione, produzione
- Restituire l'arte ai cittadini _ non solo arte per intenditori, ma partecipazione diretta e attiva da
spettatore a spett'attore
- Valle officina libera _ aperto alle contaminazioni
- Valle verso il mondo _ sensibile al confronto creativo
- un teatro nuovo perché ritrova l'antico, ossia la propria nascita
- luogo di sperimentazione artistica (musicale)
- crocevia di esperienze, pensante, costituente e ragionato
- Teatro innovazione (dare anche spazio alle forme di arte classica es: balletto)
- Uno spazio aperto che crei arte, idee e senso anche attraverso l’incontro tra i fruitori e i lavoratori
della cultura.
- Un luogo che sappia valorizzare i talenti professionali
- un Valle attento e curioso di comprendere, non solo la necessità di chi lo attraversa, ma anche e
soprattutto di chi lo ignora.
- laboratorio di sperimentazione di nuove forme di cultura, società e partecipazione aperte a tutti
- luogo aperto 24h
- programmazione di qualità e engagée
- spazio agito e partecipato(serate di lettura guidate ma non imposte, wi-fi, mediateca spazi espositivi)
- Attenzione agli emergenti e ai nuovi flussi culturali urbani e esteri
- cultura non di elite e contaminazione con altre istituzioni (scuole di base)
- Feedback su programmazione con incontri artisti/pubblico
- Punto di incontro tra domanda e offerta lavoratrici/lavoratori dello spettacolo e della conoscenza
- interculturale , cosmopolita, intergenerazionale
- che il Valle sia un luogo di storia in cui gli attori siano il riflesso della vita contemporanea e della
società civile.
- un teatro che tratti temi sociali e di denuncia
- vorrei che rimanesse n luogo di confronto vero, aperto a tutte le forme d’arte ed a tutte le realtà
sociali (storie di immigrati)
- un trampolino di lancio per artisti emergenti
- aprire un centro di produzione che tenga conto della molteplicità della formazione e di metodologie
diverse.
- più aperto e sensibile ad un dialogo internazionale.
- luogo che tuteli, salvaguardi e offra spazio alle nuove ricerche e linguaggi artistici.
- Uno spettacolo teatrale creato da tutti gli artisti che lo abitano o altri da loro scelti
- Sperimentazione/Contaminazione tra le arti/provenienze e scambi internazionali
- Spazio alla presenza di scrittori e poeti
- Luogo di storia e di memoria
- Luogo di scambio e condivisione di saperi
- Luogo di scambio culturale
- Spazio di ricerca, formazione e produzione interdisciplinare
- Permeabilità maggiore tra territorio e Teatro e un pubblico che non sia solo di addetti ai lavori
- Accoglienza di una molteplicità di forme espressive ed artistiche. Un Teatro vivo che parli ai Vivi
- Una cultura accessibile a tutti, che possa essere cibo e nutrimento per bambini di ieri e di oggi
- Una programmazione “Varia” e più di ogni forma di ricerca “classica e contemporanea” in ogni sua
espressione: teatro, musica, danza ecc.
- Contaminazione di generi, non solo teatro, ma tutte le forme d’arte rivolte a tutti, a partire dai
bambini
- Un’agorà, un luogo d’incontro in cui ognuno possa mettere a disposizione la propria arte, un luogo
di condivisione
- Diffondere cultura tra i giovani
- Spazio di espressione e produzione artistica (inedita, innovativa, di protesta, etc)
- Affrontare temi d’interesse sociale, politico, economico
- io penso al linguaggio della musica insieme alla danza
- un luogo di scambio con i teatri del mondo
- centro d'innovazione drammaturgica in tutte le sue forme
- stagione per i bambini
- che esca e vada nei quartieri periferici
- varie forme d'arte e che sia un centro di creazione e sperimentazione
- che dalla sperimentazione riesca a tirare fuori nuove forme d'arte e nuovi talenti
- accessibilità e confronto
- mi permetta di vedere la scena contemporanea italiana e internazionale (con attenzione alle istanze
non occidentali)
- luogo di sperimentazione e formazione, aperto a tutti, di carattere artistico, civico e sociale
- che la programmazione sia il più possibile aperta ai diversi generi
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