Veder suonare... l'altro giorno stavo ad un concerto a Roma, interessante e nell'ambito di un Festival... le chitarre suonavano meravigliosamente ma... davanti alle mani di quei valenti chitarristi, davanti alle loro buche ed alle loro tastiere vi era ben piazzata, una selva di robustotti leggii che niente facevano vedere dei movimenti delle due mani e poco facevano vedere delle espressioni del viso, rivelatrici dello stato d'animo del musicista... un vero peccato perché nel vedere un concerto dal vivo è meraviglioso vedere la fisicità della musica, il gesto del musicista, la sua passione, la sua fatica, la sua tensione e il suo abbandono.
Mahler ad esempio è un compositore che spreme i musicisti... nelle sue sinfonie la fatica, ad esempio, dei violini è risaputa ed apprezzata dal pubblico... la velocità, la tensione, le evoluzioni dell'archetto e delle dita, sono uno spettacolo nello spettacolo, danno il polso di quanto il musicista senta ciò che sta suonando e trascina l'ascoltatore e spettatore all'interno del "turbine" musicale coinvolgendolo totalmente.
(Se volete vedere dei musicisti madidi di sudore dovete vedervi qualche sinfonia di Mahler!).
(Si capisce perché la musica è strettamente legata alla danza e se ne afferra la valenza "orgiastica").
Capisco pienamente perché allora la nostra Sylvie, la nostra direttrice artistica, insista tanto sui leggii che non devono togliere la visualizzazione di ciò che le nostre mani fanno e del nostro "cuore" e condivido profondamente questo suo atteggiamento...
La fisicità è una delle ragioni per cui ascoltare la musica dal vivo è una bellissima esperienza indimenticabile...
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